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Corso Moncalieri, 448 Torino
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Purtroppo le statistiche segnalano un continuo aumento dell’incidenza di questo tumore ma grazie ai continui progressi della medicina e agli screening per la diagnosi precoce è attualmente possibile una maggiore percentuale di guarigioni rispetto al passato.
Nell’ottica di favorire questo trend positivo ci schieriamo a fianco di tutti i professionisti che sostengono l’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce, armi fondamentali nella lotta contro questo tumore.
La corretta informazione gioca un ruolo fondamentale: conoscere la malattia aiuta non solo ad affrontarla ma anche ad identificarla quando è ancora in uno stadio iniziale.
Individuare un tumore ancora molto piccolo aumenta notevolmente la possibilità di curarlo in modo definitivo: ecco perché la prevenzione è fondamentale.
Cosa comprendono i programmi di screening?
Si può prevenire?
Secondo le ultime indagini, si stima che adottare uno stile di vita salutare possa evitare la comparsa di un cancro su tre.
I pilastri alla base del raggiungimento di uno stile di vita più sano sono pochi e alla portata di tutti:
Come effettuare una corretta autopalpazione?
L’autopalpazione è un esame che ognuno di noi può e dovrebbe effettuare in autonomia a casa, con cadenza mensile.
In età fertile è opportuno scegliere un giorno tra il 7° e il 14° giorno del ciclo mestruale per via dei cambiamenti ormonali, mentre in menopausa non ci sono giorni maggiormente idonei quindi è possibile scegliere a proprio piacimento.
L’esame si svolge in due fasi:
Quali sono i segni cui prestare particolare attenzione durante l’autopalpazione?
Qualsiasi mutamento o alterazione nella forma, consistenza e dimensioni del seno rispetto al controllo precedente deve essere approfondito; durante le diverse fasi del ciclo mestruale è però normale notare una variazione di questi aspetti per questioni ormonali, ed è per questo che l’autopalpazione va effettuata tra il 7° e il 14° giorno del ciclo, così da non destare falsi allarmi.
Particolare importanza va riferita al rilevamento di noduli, dolore, gonfiore, irritazioni o increspature, cambiamenti di forma/consistenza a livello dei capezzoli, secrezioni (ovviamente se non si sta allattando), senza tralasciare eventuali noduli sotto le ascelle.
Come può aiutarmi la fisioterapia in caso di tumore al seno?
In caso di tumore al seno è fondamentale il lavoro in equipe multidisciplinare ed il fisioterapista adotterà una presa in carico in accordo con il personale medico specializzato, unendo le proprie competenze e la propria valutazione a quelle del team.
In base alle fasi di guarigione, al tipo di intervento chirurgico ed alla terapia associata, si potranno intraprendere differenti percorsi volti al recupero della funzionalità, dell’autonomia e della migliore qualità di vita possibile della persona al centro delle cure.
Lo scopo dell’intervento del fisioterapista in questo delicato percorso è definire e raggiungere gli obiettivi con il paziente, diventando suo alleato, ottenendo la sua fiducia e la sua completa collaborazione: è importante essere presenti e protagonisti del proprio percorso di cura, in modo da favorire ed aumentare i risultati, raggiungendo grazie al lavoro di squadra la maggior qualità di vita possibile.
Fonti
- Linee guida AIOM 2020
- Area divulgativa relativa allo screening mammario - AIRC
Ringraziamo A.I.F.I. ed il NIS fisioterapia in linfologia per la bellissima brochure “Fisioterapia in Senologia: Una guida nel recupero della tua salute e del tuo benessere”, fonte di ispirazione per questo articolo ed importante strumento di divulgazione consultabile e scaricabile a questo link
https://aifi.net/ottobre-in-rosa-il-progetto-del-nis-fisioterapia-in-linfologia/